Archetipi, Medicina Cinese, Floriterapia

Archetipi, Medicina Cinese, Floriterapia

Pubblichiamo con grande piacere questo articolo di Natascia Belardoni cara amica,scrittrice, massoterapista e diplomata anche presso la ns Scuola di Tuina e Qigong a Brescia. Si tratta di una ricerca sul significato e l’utilizzo degli archetipi applicata alla MCC, al tuina ed alla floriterapia. Assolutamente da leggere e comprendere.

IL VIAGGIO DELL’EROE ATTRAVERSO I PUNTI DI AGOPUNTURA, LA NUMEROLOGIA, L’AROMATERAPIA E LA FLORITERAPIA AUSTRALIANA

“Ciò che ci rimanda ad una emozione profonda è quello che resta dell’archetipo in noi”. C.G. Jung

“Fino a quando non farai diventare conscio l’inconscio, esso dirigerà la tua vita e tu lo chiamerai fato” C.G.Jung

Molte sono le storie che parlano di viaggi, molte le vite in cui la scoperta o il desiderio hanno spinto verso territori inaspettati. Il viaggio è da sempre la modalità archetipica di un processo di crescita e di conoscenza (imparare le lezioni che la vita ci offre) spinto da un naturale senso di evoluzione che inizia dal voler essere migliori prima (o rendere il mondo migliore) per arrivare ad essere se stessi pienamente e liberamente. La vita abita l’uomo e così nessuno rimane fuori dal viaggio. Diversi possono essere i punti di partenza, le tappe possono imbrigliarsi ma l’auspicabile è procedere in una spirale tridimensionale che congiunga sempre più al cielo e a Dio. Diverse sono le culture e i panorami da osservare o leterre da conquistare o a cui sottostare, così come diversi sono gli aneliti spirituali ma, spogliando le culture così come le personali storie, si scopre l’unicità di fondo e la stessa umanità, attraverso ognuno dei suoi eroi, compie il suo stesso viaggio verso un’evoluzione cosmica. Allo stesso tempo ogni uomo si porta dietro il carico dell’umanità per proseguire verso e in direzione della vita. Più grande è la conoscenza, più responsabilità viene richiesta nell’intenzione che tutto guida. Diversi i livelli di evoluzione di ogni uomo ma certamente la possibilità di poter attingere ad un sapere più grande è insito nella stessa natura umana. Nel voler compiere questo viaggio numerose sono le potenzialità che si attivano e si dinamizzano, gli archetipi appunto, accumulatori di energia psichica. Una chiave interpretativa di certi modelli di pensiero e di comportamento, emozioni, aneliti e tensioniUroboro che altrimenti incompresi o non conosciuti possono chiudere la persona nel cerchio del proprio essere mentre il saperli meccanismi atavici convalida il senso di appartenenza alla sfera umana che revoca la solitudine ed esalta le potenzialità. Ogni archetipo gira nella storia dell’uomo da sempre e laddove si ferma, il compito evolutivo che incorpora, la coscienza, l’intenzione e l’intuizione, la possibilità di esprimersi pienamente nella vita si eguagliano, almeno nei termini, alla messa in movimento verso la realizzazione di sé, al portare a compimento il proprio mandato o a fare la volontà di Dio a seconda delle proprie affinità naturali e spirituali o del momento. Gli archetipi raffigurano da sempre sogni e arte e plasmano la carne quando dominano lungamente la struttura psichica.

Il Viaggio dell’Eroe è un viaggio verso l’individuazione (il superamento dei dualismi) che rende conscio l’inconscio: attraverso l’esplorazione e la comprensione degli archetipi attivi manifesti ci si libera dalla morsa della paura e dell’ostinata resistenza al loro valore o dalla ristrettezza delle scelte e delle teorie proprie di ognuno per coglierne l’aiuto e la spinta evolutiva verso altre possibilità. Ogni archetipo ha un suo punto di partenza del viaggio, contiene una sua visione del mondo e proietta la lezione appresa sulla realtà che lo circonda non necessariamente in modo schematico e rigido; ogni individuo percorre le tappe in modo personale e unico e già la differenza di genere (maschile e femminile) segna delle differenze sia nel percorso evolutivo che nelle modalità di attuazione così pure l’essere più spontaneamente razionali o emotivi. Si possono sperimentare più archetipi contemporaneamente a seconda dei ruoli svolti nella vita o attivare lo stesso archetipo in ruoli differenti confondendo e alterando gli equilibri. Più volte nella vita abbiamo la possibilità di attivare uno stesso archetipo ma ogni precedente viaggio reca in sé come dono le virtù apprese con una più profonda comprensione, una più viva integrazione fino alla percezione totalizzante della gratitudine e dell’amore, anello di congiunzione del percorso evolutivo che dall’Innocente (Bambino), attraverso le varie tappe, torna all’Innocente (Saggio). Entrare nel viaggio nel momento giusto è la conformità con il tempo propizio che promette riuscita mentre è possibile trovarsi catapultati in un archetipo senza esserne pronti e bloccarsi. Attraversarlo, sapendo che ci sono altre possibilità, sgombra, ricentra e armonizza.  

Molte le connessioni più o meno pratiche dal punto di vista terapeutico tra le culture orientali e occidentali, tra i principi tradizionali e le moderne tecniche. La curiosità mi porta a voler accostare questo modello junghiano di inconscio collettivo e archetipi con la medicina cinese, agopuntura, tuian, firtoterapia, qigong, e in particolare con il modello meridianico più precisamente con la realtà metaforica, e per alcuni direi archetipale, dei punti di agopuntura. Immagino questo viaggio personale (più o meno rispondente a un particolare archetipo o a più d’uno (come più spesso accade) e a seconda del periodo in cui stiamo vivendo (a che punto del viaggio siamo) e se abbiamo vissuto in modo particolare un trauma), correre lungo i meridiani e sostare nei punti di agopuntura. Punti che come tappe possono ostacolare rinsaldare o accelerare il viaggio. All’interno dei meridiani principali circola Qi e Sangue quindi ciò che siamo e sentiamo, come prendiamo elaboriamo e trasformiamo il mondo e come poi lo ridiamo indietro. Alcuni punti di agopuntura sono particolarmente attivi sulla psiche, altri sul Qi sulla forza vitale, altri sulla capacità si assimilare o di lasciar entrare o lasciar andare.

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